Ore convulse: il tentativo di riassumere in una formula, in un nucleo definito, quanto sta accadendo all’interno del centro-sinistra è una pura utopia.
Dalemiani, Renziani, Bersaniani, Giovani Turchi, Franceschiniani, Barchiani dell’ultimo minuto e frattaglie pseudo-ideologiche d’ogni risma: tutti, indistintamente, hanno concorso a condannare definitivamente a morte il mai nato Partito Democratico, in ragione di prerogative che nulla hanno a che fare con la tanto evocata responsabilità istituzionale degli ultimi mesi, quanto piuttosto con il suo esatto opposto: sgragnignature furbastre da prima repubblica, correnti e correntine (quelle che, malignamente, squali democristiani di lungo corso definivano con un geniale mix di sarcasmo e realismo, “spifferi”), lotte di potere, apparati e rendite di posizione, personalismi, tradimenti.
Ha un bel dire, il professor Prodi, quando, serafico, afferma “chi mi ha messo in questa posizione, dovrà renderne pubblicamente conto”; La verità è che, allo stato attuale, una definitiva resa dei conti resta impraticabile: questa guerra che non è mai stata trincea, oggi non è nemmeno più postazione mobile e assalto da sud-est asiatico: oggi il nemico è tra di noi.
Il nemico siamo noi.
Rispondi